Archivi del giorno: aprile 3, 2012

La nostra Venere

Quale pensiamo che sia il nostro ideale di bellezza femminile? Ci capita spesso di guardare una ragazza avvenente per strada e notarne le piacevoli curve del corpo o l’accuratezza del viso, tuttavia può presentarsi un dilemma: Quando entriamo al museo degli Uffizi è molto probabile che ci piaccia un’opera come la Venere del Botticelli. Perché? Il motivo non si trova tanto nelle forme, infatti osservando attentamente potremo notare che anatomicamente la donna ritratta è sproporzionata in numerosi punti: il collo ha una torsione irregolare ed è eccessivamente lungo, ugualmente il braccio sinistro della donna, quello che copre con una ciocca di fluenti capelli il proprio sesso,che risulta inoltre grosso e poco aggraziato. Eppure quando contempliamo questo dipinto potremmo passare lunghi minuti a guardarlo in tutta la sua sfolgorante avvenenza. Questa grande fortuna ci è data in quanto Botticelli ha saputo rendere la bellezza della donna in quanto tale, che avrebbe reso l’opera piuttosto piatta e banale, infatti non si noterebbe più l’intrinseca genialità, ma la sola e pura perfezione delle curve, che certo stupisce, ma fino a un certo punto. Invece questa imperfetta perfezione-uso quest’espressione di proposito- fa si che quella figura attraverso le sue anomalie possa essere per noi fonte di ammirazione e fascino. Quindi basta con le espressioni odierne di femminilità votate alla totale assenza di difetti: capelli perfettamente lisci, trucco calcolato al millimetro e unghie immacolate! Diciamolo, vogliamo donne imperfette come questa venere: dai capelli mossi e un poco caotici, la postura sinuosa ma non particolarmente curata, gli arti un poco sproporzionati, proprio in nome di quell’antiomologazione che invece oggi sembra far fatica a vincere il concetto di uniformità delle espressioni estetiche corporali femminili.

Ludovico Barletta