Archivi del giorno: aprile 13, 2012

Il coniglio che ha incastrato Hollywood – Storia di un grande Cult

Era esattamente il 1988 quando, grazie al regista Robert Zemeckis (reduce dal successo internazionale del primo capitolo della trilogia “Ritorno al Futuro”, uscito tre anni prima) e al produttore Steven Spielberg, si assisteva ad una vera e propria svolta per quel che riguarda sia il cinema live-action sia quello d’animazione. Quell’anno uscì “Chi ha Incastrato Roger Rabbit”, lungometraggio che univa nelle stesse scene attori reali e cartoni animati in una maniera totalmente nuova – diversa rispetto ai film del passato in cui erano presenti esperimenti di questo genere (come ad esempio il celeberrimo “Mary Poppins”) – che dava al tutto un realismo davvero stupefacente.

La trama è già di per se un piccolo capolavoro, capace di fondere perfettamente toni da film comico e d’animazione con quelli più seri da giallo e noir, ed è talmente nota che sembra quasi superfluo ricordarla nei dettagli in questa sede. Basterà ricordare come, nel mondo raccontato nel film, i cartoni animati sono entità reali, i cui film vengono girati all’interno di veri e propri studios, come se si trattasse di lavori con attori umani. I guai cominciano quando la più famosa stella del mondo dei cartoni, il coniglio Roger Rabbit, viene accusato dell’omicidio del presunto amante della moglie, la bomba sexy Jessica Rabbit. Braccato dal perfido Giudice Morton (un magistrale Christopher Lloyd) e dai suoi scagnozzi, Roger, per riuscire a discolparsi, sarà costretto a rivolgersi proprio alla persona che sembra la meno adatta a risolvere il caso: il detective privato Eddie Valiant (un altrettanto magistrale Bob Hoskins), caduto nel tunnel della depressione e dell’alcolismo in seguito alla morte dell’amato fratello, avvenuta proprio per mano di un misterioso cartone animato.

Parlando della produzione, partita agli inizi del 1986, essa si rivelò fin da subito difficile sotto quasi tutti gli aspetti dato il livello qualitativo che si voleva raggiungere; in particolar modo furono molto complesse le riprese con gli attori, i quali (come del resto tutta la troupe) dovevano lavorare con personaggi e oggetti non presenti sul set, cosa che li porto a ricorrere ai più disparati metodi di preparazione per raggiungere un buon risultato (Hoskins ammise di aver preso spunto dai suoi figli piccoli, guardandoli parlare con i loro amici immaginari) e i tecnici dovettero lavorare su un sapiente gioco di fili e di domino per dare l’illusione che oggetti reali come sedie e tavoli si spostassero al tocco dei personaggi animati. Il lavoro di post-produzione fu inoltre estremamente lungo, in quanto gli animatori dovettero disegnare a mano i personaggi animati su ogni singolo fotogramma in cui essi apparivano. Vinse tre indiscutibili Oscar tecnici: montaggio, effetti speciali visivi e sonori.

In conclusione possiamo però dire che tutti quegli sforzi vennero ampiamente premiati, in quanto regalarono alla storia del cinema un cult movie epico, che avrebbe rivoluzionato tutta la cinematografia di genere negli anni successivi, che avrebbe fatto divertire allo stesso modo bambini e adulti e nel quale (piccola curiosità) è possibile ammirare insieme, in una medesima scena, due figure epiche del mondo dei cartoni: Mickey Mouse e Bugs Bunny.

Giacomo Buzzoni