Archivi del giorno: aprile 22, 2012

Paradigma dell’italiano!?

La figura di Alberto Sordi è stata spesso sottovalutata od analizzata sotto una lente in parte errata e superficiale. Troppo spesso se ne parla come un semplice attore comico. I film di Sordi si possono sostanzialmente dividere in due grandi filoni: quelli comici nazionalpopolari e quelli tragici.

Alla prima delle due categorie appartengono la maggior parte dei suoi film; in particolar modo meritano Il marchese del grillo nel quale l’attore romano veste i panni di un marchese disinibito e trasgressivo nella Roma a cavallo tra Settecento e Ottocento, nel quale si può scorgere molto bene il carattere del romano sempre strafottente e burlone con tutti i toni grotteschi del caso.

Un film molto importante nella sua filmografia, e poco legato alla pura italianità, è Finché c’è guerra c’è speranza nel quale ha reso molto bene il grande problema dell’inconciliabilità di una professione immorale, ovvero quella del trafficante d’armi, con quello di una famiglia viziata da un consumismo dilagante: magistrale resta l’ultima scena, resa molto bene da inquadrature molto intense e significative,  nella quale davanti all’accusa della moglie e dei figli di essere un “mercante di morte” spiega come in verità la colpa di mestieri come il suo non stia tanto nell’immoralità della singola persona che professa quel mestiere, quanto in una società che non si accontenta mai di ciò che ha.

Per quanto riguarda il secondo filone, assai poco nutrito, vi sono solo due film degni di nota, nei quali però Sordi risulta impacciato: Un borghese piccolo piccolo nel quale veste i panni di un padre che accontentatosi di una vita mediocre ripone tutte le sue speranze nel figlio, che però gli viene ucciso davanti agli occhi; ecco così che comincia un’ossessiva ricerca dell’assassino che porterà il personaggio in questione a paradigma del male umano. Di stampo diverso invece il film Imputato in attesa di giudizio nel quale l’attore romano riesce con sbalorditiva crudezza a mostrare la tragicità in cui versa il sistema giudiziario in Italia, che per un banale errore di omonimia trasforma la vacanza di un uomo in un’odissea vera e propria fatta di prigionia e maltrattamenti; un vero film denuncia che risulta tutt’oggi attuale purtroppo.

Questi sono solo alcuni degli esempi che si potrebbero fare riferendosi alla filmografia sordiana, però proprio da questi esempi possiamo capire come non fosse solo l’attore “romanaccio” de Lo scopone scientifico e nemmeno solamente un attore comico, ma come egli abbia saputo coniugare la sua romanità simbolo di un’italianità grottesca con   personaggi che rimarranno espressione di valori autentici.

Ludovico Barletta