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Burton – Il ritorno. Una commedia (quasi) tutta al femminile.

TITOLO: “Dark Shadows”

REGIA: Tim Burton

GENERE: Commedia – fantasy

DURATA: 140 min.

PRODUZIONE: USA, 2011

USCITA NELLE SALE: Venerdì 11 maggio 2012

Tim Burton si rinnova, se non nei temi, perlomeno nello stile.

Dopo l’uscita del trailer di “Frankenweenie”, si iniziava a dubitare sulla capacità del regista di rinnovarsi e di staccarsi da uno stile indubbiamente interessante ma che, ormai, puzza di stantio e di negozi di gadget. Burton sembrava, ormai, aver cavalcato l’onda di una indubbiamente meritata fama senza avere, però, il coraggio di scendere dal piedistallo e di provare qualcosa d’altro.

“Dark Shadows” sembra, però,    essere un passo avanti. L’artista, ovviamente, non rinuncia alla atmosfere ed ai temi gotici, proponendo una storia di vampiri, streghe e licantropi, ma si getta su nuovi scenari che, in alcuni momenti, abbandonano il gotico per diventare kitsch e barocchi, mescolando meravigliosamente gli stili dell’aristocrazia di fine Settecento con il peggio dei Seventies novecenteschi.

La storia, infatti, è tratta da una serie televisiva risalente alla fine degli anni ‘60 e narra di un vampiro maledetto da una strega risvegliatosi negli anni dei pantaloni a zampa d’elefante. Stupisce un’ironia crudele, a tratti politically incorrect, in particolar modo contro gli adolescenti e la cultura hippy. Quel genere di comicità che fa ridere proprio perché spietata e condita con un po’ di sano nonsense.

Nonostante la genialità espressiva e interpretativa di Johnny Depp nel ruolo del vampiro Barnabas Collins che dimostra la sua solita ed incontestabile bravura senza però dare nulla in più del pirata Jack Sparrow, nel film spiccano i ruoli femminili.

Eva Green nei panni della strega Angelique è sensuale e a proprio agio: gestisce lei il duetto con Johnny Depp, decidendone i ritmi con un personaggio che sembra esserle stato scritto addosso. Statuaria appare invece Michelle Pfiffer nei panni della capofamiglia senza scrupoli e pronta a tutto. La Bonham Carter – infatti citata a proposito nel nostro ultimo editoriale – tende a far ridere proponendo una psicologa alcolizzata che, pur distaccandosi dalla Bellatrix Lestrange potteriana, non può far a meno, di tanto in tanto, di cadere nel suo ruolo di caratterista di personaggi di indubbio gusto burtoniano. La rivelazione è, però, la giovanissima Chloe Moretz nei panni della quindicenne amorfa e disturbata Carolyn Stoddard. L’attrice, già vista in “Hugo Cabret” di Scorsese e in “Kick-Ass” di Matthew Vaughn, si inventa un personaggio difficile e lo interpreta con una perizia inaspettata per la sua età (classe 1997), conferendogli personalità, sagacia, ironia, cattiveria e, una certa dose di fascino, in un mix perfettamente bilanciato, conferma del già comprovato talento della ragazza.

Il film, nel complesso, scatena risate e qualche brivido e mantiene un buon ritmo per tutta la sua durata, mescolando buona musica, sesso, creature magiche, horror e nonsense. Il tutto riconfermando la bravura registica di Burton e – come già detto in apertura – svecchiandola senza tradirla.

Da vedere.

Simone Falcone