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Un Amore Viziato

Conoscete la storia di Sansone e Dalila? Oltre ad essere il soggetto di bellissime opere d’arte è anche una storia molto avvincente. Si narra che Sansone fosse il giudice d’Israele e che possedesse un enorme forza grazie alla sua folta chioma, non per nulla era stato eletto a capo dei Nazirei, l’elite della società ebraica. Però la sua forza creava grandissima invidia tra i filistei, i quali nonostante i molti tentativi, non riuscivano mai a legarlo e sconfiggerlo, così decisero di appellarsi a Dalila, donna di grande fascino, che attraverso la sua avvenenza riuscì a farsi confessare quale fosse il segreto della forza dell’eroe ebraico, e saputolo addormentò l’innamorato con una pozione e ne tagliò i capelli. Così i filistei riuscirono a catturarlo, cavarne gli occhi ed esibirlo a Gaza come trofeo pubblico.

Ora, di questa patetica storia, possediamo molte opere, due delle quali andrebbero evidenziate. La prima è quella di Peter Paul Rubens, che attraverso la sua mirabile capacità di commistione dei colori caldi (giallo e rosso in primis) riesce a rendere con grande emozione il momento in cui la donna filistea tradisce il azareno e ne ha tagliato parte della chioma. Sullo sfondo si può scorgere la folla di filistei assiepata e pronta a catturare l’eroe israelita. Meravigliosa è la maniera in cui il pittore nativo di Siegen riesce ad adagiare il massiccio corpo dell’uomo tra le grinfie della donna, avvolgendoli in un abbraccio di luce e penombra che ci fa vivere la scena con grande trasporto.

Un altro grandissimo fiammingo, Antoon Van Dyck, imprime sulla tela gli istanti di poco seguenti a quelli dipinti da Rubens. Infatti possiamo vedere Sansone dimenarsi, assalito dai filistei, inutilmente perché oramai privato della sua chioma e, quindi, della sua straordinaria forza, salvo aver compreso oramai che la donna lo ha tradito: sul suo volto Van Dyck riesce a dipingere tutta la sintesi della disperazione data da un tradimento che è tanto più doloroso quanto era grande l’amore dell’eroe ebraico per la donna filistea. Il pittore di Anversa ha uno stile assai diverso da Rubens, infatti tratta i colori più freddamente, il che ci porta a guardare la scena con occhio più distaccato e oggettivo. Curioso è come ai piedi della donna vi sia un cagnolino, che per antonomasia è il simbolo della fedeltà.

Ludovico Barletta